sabato 27 febbraio 2010

Una notte al confine



Squadra Speciale Lipsia
Pairing: Jan- Miguel
Ispirata alla puntata: La ragazza dell'est (quarta stagione)
Contenuti slash NC 17




I due poliziotti di Lipsia erano stati spediti al confine, un imprenditore era sparito, e dato che ultimamente frequentava fittamente la zona tra Repubblica Ceca e Germania occorreva indagare proprio lì, nella fitta rete della prostituzione.
Si erano mossi tutto il santo giorno tra puttane e magnaccia. A metà giornata avevano seguito un poliziotto del luogo il quale diceva di conoscere la persona che avrebbe fatto luce sul caso. Li aveva condotti un ambiguo albergo-bar frequentato per lo più da prostitute e dai loro clienti. Dopo aver interrogato altre ragazze allegre, l’agente della polizia ceca aveva affermato di avergli prenotato una stanza in quel pub che assomigliava, anzi sicuramente era, un bordello.
Miguel, espressione sbigottita, aveva fatto sapere a Jan che di dormire in macchina non aveva intenzione dunque sì, vada per la camera del puttanaio. Aveva ceduto le chiavi dell’auto al collega come ad intendere che in quella stanza-letto non poteva esserci posto per entrambi. Jan le aveva prese un po’ incerto. Naturalmente non aveva creduto un solo istante che Miguel avesse intenzione di farlo dormire all’agghiaccio.
Di fatti, da lì a poco, si ritrovarono di fronte alla porta di quella stanza. Miguel con un ansia incontenibile, Jan un tantino più rilassato ma nemmeno troppo!
Dagli altri alloggi proveniva ansiti e sospiro.
“Si danno da fare i nostri vicini, vero Jan?”
“È sì, c’è un gran movimento” si guardarono e, un attimo dopo, scoppiarono a ridere. Ma, una volta spalancata la porta e gettato l’occhio sulla stanzetta, le risate gli tornarono per traverso.
“Ca.... caspita Jan, spiegami cos’è quello”
“Collega non hai mai visto un letto? Solo che è rotondo”
“E girevole. E poi quello sul soffitto è quello che sembra?”
“E cosa vuoi che sia, Miguel: uno specchio!”
“Uno?” l’ispanico volse lo sguardo intorno a sé “è pieno di specchi qui!”
“Sembrano abbiano un effetto stimolante dal punto di vista sessuale” poi si lasciò scappare una risatina nei riguardi del collega. “E tu Miguel? Narciso come sei immagino avrai anche tu un bell’arsenale di specchi intorno al letto” Miguel fece una smorfia prima di rispondere.
“Ti sbagli, io sono un timido”
“Come no, immagino che le chiederei di spegnere la luce alla tua ragazza”
“No questo mai, vedendomi nudo iniziano a scaldarsi senza che le tocchi” si pavoneggiò. Jan lo guardò di traverso.
“Chi dorme sulla moquette? Facciamo testa o croce?”
“Guarda che il letto e rotondo ma c’è posto per tutti e due”
Miguel lo fissò sgomento “Jan è... è quanto meno...”
“Hai paura di non resistere al mio fascino?” l’altro restò senza parole, quell’intraprendenza da Jan non se l’aspettava. In effetti aveva ragione, non c’era niente da temere. Erano grandi amici, si conoscevano da oltre quattro anni. Potevano assolutamente dormire insieme anche in un letto tondo, pieno di specchi e ascoltando gli ansiti che provenivano dalle altre stanze. Miguel ebbe la brillante idea di accendere la televisione posta all’interno dell’armadio a muro. Sullo schermo apparvero due donnine in perizoma e giarrettiere. Una era rossa con delle belle tette rifatte, l’altra bruna e meno formosa ma con un sedere all’insù incantevole.
“Si tratta di un canale satellitare, guai a te se ti azzardi a cambiare canale” Jan sembrava davvero rapito da ciò che la televisione mostrava.
“Stai scherzando vero? Cambiare?” avevano entrambi il colorito più acceso.
Le discinte ragazze si stavano toccando i seni tra battutine che non compresero essendo di un’altra lingua.
“Jan io mi sto eccitando” fece sapere Miguel andandosi a collocare sul letto per stare comodo. Di fatti l’erezione era ben visibile attraverso la stoffa dei pantaloni neri. Jan, scrutandolo, alzò un sopracciglio.
“Si vede benissimo Miguel, non c’era bisogno dirlo, sai?” sorrise. Poi pensò bene di installarsi accanto a lui. Nel frattempo, alla tv, le ragazze avevano tolto il tanga e si stavano trastullando il clitoride.
“Cosa ne pensi di questa moda di depilarsi tutto, Jan?”
“Io preferisco un pochino più naturale, però non è che mi dispiaccia tutto in vista, capisci cosa intendo dire?” mentre parlava prese a lisciarsi il pacco.
“Capisco benissimo. Cosa c’è di meglio di un bel bottoncino in vista, per non parlare delle labbra...” si leccò le sue. “A me fa impazzire metterci la bocca, a te amico?”
“Sì anche a me”
“Abbiamo gli stessi gusti, collega! Sai, non a tutti gli uomini piace”
“Non sanno che si perdono!” risero complici. Manco a farlo a posta, nel film, un uomo sui trent’anni moro e ben dotato fece il suo ingresso ponendosi in mezzo alle due signorine. Con una mano trastullava il capezzoli della mora, con l’altra lo spacco tra le gambe dell’altra. Ben presto la bocca si spostò sui lidi umidi di quella rossa di capelli. Lei gridò appena la lingua iniziò a compiere dei movimenti intorno al su interruttore del piacere.
“Beato lui, vero Miguel? Non sai quanto mi piacerebbe con due insieme” la voce del biondino tradiva cupidigia.
“Io l’ho fatto”
“Non ci credo, sei il solito spaccone!”
“No ti giuro, quando ero in vacanza. Due animatrici mi s’infilarono nel letto. Ti racconto?”
Jan lo fisso un po’ stranito, l’eccitazione stava prendendo il sopravvento. Il video era sì sexy ma immaginare Miguel Alvarez alle prese con due ragazze lo era ancor di più!
“Va bene, dimmi tutto”
Miguel s’infilò la mano nei pantaloni mentre iniziava il resoconto.
“Prima si sono spogliate, hanno iniziato a provocarmi facendo le gattine sul letto. Nel senso che camminavano a quattro zampe, nude. Poi si sono strusciate tra di loro”
“E tu?” anche Jan si era ficcanto la mano sotto, aveva afferrato il suo sesso e le dita lo tastavano con decisione.
“Mi sono spogliato e poi giù a capofitto. Ho preso la più piccolina delle due e l’ho messa sopra all’atra di spalle. Poi le ho leccate insieme mentre loro si baciavano e gemevano. Uno spettacolo!”
“Ti credo!” Jan pensò che sarebbe potuto venire già se avesse avuto il coraggio abbassarsi i pantaloni e farsi una sega come cristo comanda.
“E poi te le sei fatte?”
“Puoi giurarci” lo sguardo del moro si soffermò sul pacco del collega. “Stai scoppiando, amico. Perché non ti metti comodo?”
“Credo che fosse questo il motivo per il quale mi volessi mandare a dormire in macchina, vero Miguel?” quella domanda apparve subito contenere pericoli inaspettati per la machissima virilità spagnola.
“Tranquillo, volevo solo metterti a tuo agio” Jan sorrise guardandolo con occhi imploranti
“A sì? Lo sono fin troppo” poi non attese oltre e si sbottonò i jeans. Miguel lo osservò di stucco mentre si masturbava come se fosse la cosa più naturale del mondo. Assurdo. Ora le donnine dello schermo si stavano godendo i venticinque centimetri dello stallone una alla volta.
“Sei proprio dotato Jan, non me lo aspettavo. Sarà che ti ho sempre visto nudo ma...”
“Cavolo Miguel, non sputi mai! Perché invece di chiacchierare a vanvera non mi fai compagnia?”
“Oh cazzo...” Miguel sentì la gocciolina di sudore solcargli la fronte. “Sì, hai ragione. La situazione lo richiede” se lo tirò fuori. Jan non si perse un attimo di quello spogliarello.
Mentre si toccavano, dimentichi del film porno, degli avventori del sesso che si dimenavano nelle stanze accanto, tenevano gli occhi puntati sui rispettivi gingilli in azione.
Jan era eccitatissimo, doveva ammettere che quel contesto l’aveva sempre sognata nei suoi momenti più intimi. Miguel che si masturba accanto a lui. Erano entrambi prossimi all’orgasmo.
Miguel stirò le gambe prima di eiaculare abbondantemente. Jan, pochi attimi dopo, gettò la testa all’indietro affondandola nel cuscino. Si lasciò sfuggire un lungo gemito per poi spillare il seme che schizzò per aria.
“Jan eri pieno”
“Sì, anche tu. Sarà colpa di questo posto!” si riferiva agli specchi e tutto il resto
“Anche che è tutto il giorno che giriamo in mezzo a ragazze bellissime praticamente nude”
“Vero amico. Ci voleva proprio”
Miguel si alzò poi diede una pacca sulla coscia del suo collega.
Un minuto dopo tornò dal bagno con un rotolo di carta igienica in mano.
“Preferisco fare la doccia”
Miguel lo fissò sensuale. Era davvero una spettacolo erotico il suo Jan mezzo nudo tutto impiastricciato di sperma fino alla gola.
“D’accordo. È una buona idea”

Fine prima parte

1 commento:

  1. Mio dio! L'unica parola che mi viene da dire in questo mopmento è bollenti. Questi due sono una roba infuocata e questa scena è una delle cose più erotica che abbia mai letto. Complimenti ciccina è stupenda

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