giovedì 25 novembre 2010

Metti una notte al buio....




Titolo: Metti una notte al buio
Autore: Frau Ale-Giusi
Fandom: Squadra Speciale Lipsia
Pairing: Jan Maybach/Miguel Alvarez
Storyline: terza-quarta stagione



Le piogge che da tre giorni stavano violentemente flagellando Lipsia avevano creato forti disagi, non da ultimo un disastroso blackout che aveva quasi completamente paralizzato la città.
Anche la centrale del distretto era immersa nell’oscurità più totale, resa ancor più greve dall’ora tarda e dalla conseguente assenza della maggior parte del personale.
Haio era andato via da un paio d’ore e trovandosi di strada aveva pensato di portare con se’ Ina per accompagnarla a casa; solo Jan e Miguel erano rimasti a sbrigare alcune pratiche arretrate, bloccati là cercando di passare il tempo e sperando che tornasse presto tutto alla normalità.
Impossibilitati a continuare il lavoro a causa del buio, si sistemano entrambi alla scrivania di Miguel, appoggiati uno all'altro a giocare al computer come due bambini...cliccando sullo stesso mouse sfiorandosi le dita...almeno finche’ anche la batteria di emergenza non da forfait.
- Maledizione ora siamo davvero completamente al buio – sbuffa Miguel.
- Hanno detto che il blackout potrebbe durare ancora ore, quindi visto che non possiamo lavorare suggerirei di andarcene a casa – commenta Jan iniziando a risistemare la sua scrivania sommersa di pratiche.
Poi di colpo, una luce improvvisa punta dritto su di lui.
- Ehi ma cosa…-
Miguel, che in un cassetto ha trovato una piccola torcia, ha deciso di impegnare il suo tempo prendendo di mira il collega giocando con il fascio luminoso e provocando la reazione immediata di Jan, che innervosito dalla prolungata oscurità e da quello scherzo improvviso si vendica immediatamente ironizzando sulle conquiste dell’amico e su certi rotolini ben noti. In un attimo gli e’ addosso, cominciando a pizzicarlo come suo solito per dimostrare la fondatezza delle sue teorie.
Ma non ha fatto i conti con l’istintiva reazione di Miguel che in poche mosse riesce a ribaltarlo, bloccandolo tra due scaffali.
- Questa te la sei proprio cercata – sibila facendogli il solletico, ben sapendo quanto l’amico lo detesti – ora ti spetta la giusta punizione. -
- E’ ancora tutto da vedere! – cerca di sfuggirgli Jan provando a difendersi.
Dimentichi del buio iniziano la loro lotta, sempre più incalzante ed a vittorie alterne anche se Miguel sembra avere momentaneamente la meglio; fin quando, arrivato con le mani sotto la maglietta di Jan, si scopre abbastanza da permettere al compagno di bersagliarlo con una raffica di pizzicate strategiche.
Pochi frangenti e tra un attacco ed una difesa, caddono a terra tra le scrivanie, rotolandosi e lottando immersi nel loro gioco quasi come due cuccioli, ammantati di sudore, finche’ Jan si ritrova bloccato spalle a terra da Miguel che sogghigna trionfando con la propria figura su di lui ansimando.
- Allora ti arrendi? –
- Certo che no, quando mai mi hai visto arrendermi?! - replica Jan cercando di divincolarsi. Poi improvvisamente smette di opporre resistenza.
Miguel, stupito, si distrae un attimo ed é il suo errore: Jan, veloce come un gatto, ribalta le posizioni bloccando Miguel con il peso del proprio corpo, pressandosi completamente contro di lui
- Mai abbassare la guardia Miguel, dai retta al tuo superiore più prossimo – sorride Jan gaudente.
- Se pensi che mi arrenda... – ribatte pronto il compagno.
Jan sente gli sforzi che fa l'amico per divincolarsi, sente il corpo sotto di lui spingere contro il suo… Deve ammettere, quel contatto comincia a diventare pericoloso tanto che a Miguel strane scariche di inedito piacere sorgono inaspettate dai più reconditi angoli del suo essere. I due colleghi si fissano imbarazzati rendendosi conto che quelle sensazioni interiori stanno lentamente traducendosi in manifestazioni a livello fisico e sperando che l'uno non si accorga di quelle dell'altro.
L'istinto suggerirebbe ad entrambi di staccarsi, eppure nessuno dei due ci riesce; anzi quel contatto diventa sempre più piacevole, profondamente e pericolosamente desiderabile...
All'improvviso torna la luce. I due si ritrovano a fissarsi sotto quel bagliore che non si aspettavano più.. Ma la situazione fisica non è cambiata; tutt’altro. Le bocche sono sempre più vicine ma il momento di follia è passato.
Compostamente si dividono, scambiano frasi di circostanza. Ma quando sono fuori sentono il bisogno di chiarire la situazione. Jan si avvicina a Miguel.
- Non so cosa sia successo, è stata una sensazione..-
- …Strana? Si, è vero. Ma non l'ho trovata affatto spiacevole. - lo interrompe il moretto.
- Nemmeno io. É questo il punto - precisa Jan con un malizioso sorriso appena accennato.
- In effetti è stata uno di quegli eventi casuali da ripetere più spesso - aggiunge Miguel avvicinandosi a lui. Non tenta un approccio, vuole solo scherzare riprendendo a solleticarlo ma Jan fraintende e si scosta.
- Siamo in mezzo alla strada Miguel! - lo richiama.
- E se non lo fossimo? – ribatte pronto l’ispanico.
- Che intendi? - Jan torna ad un passo da lui. I visi ad un niente.
- Intendo, se invece andassimo a casa mia e fingessimo che è andata via la luce?- prosegue Miguel. Jan guarda sconcertato l'amico; la sua proposta gli accende un inspiegabile brivido.
- Ah Miguel, falla finita! Abbiamo scherzato ma ora basta, siamo adulti! –
Miguel sorride, il tentativo del collega di darsi il suo solito serio contegno non è molto convincente; tutt'altro, la sua espressione tradisce ciò che che sue parole negano.
- Stavo scherzando Jan. Tu prendi tutto troppo sul serio - lo prende in giro.
L'amico lo guarda scuotendo la testa.
- Sei sempre il solito. A domani.- lo saluta allontanandosi.
Miguel si ferma a guardarlo. Jan se ne accorge ma cerca di non ricambiare, continuando verso l'auto. Eppure, un inspiegabile sfarfallio gli tormenta lo stomaco ed improvvisamente si ritrova a pensare a qualcosa che mai avrebbe creduto: perchè per un attimo, aveva sperato che Miguel non scherzasse affatto? Si blocca di colpo.
- Accidenti, se tutta la città è rimasta al buio sarà saltata la luce a casa - ragiona a voce alta.
- Si, probabilmente ma non è detto. Vuoi che ti accompagni a controllare? - interviene Miguel colmando in un balzo la distanza che già li separava.
La mente di Jan gli suggerisce un diplomatico "grazie ma non è necessario" che però Miguel non sentirà mai.
- Perchè no? - risponde Jan di getto, senza nemmeno rendersene conto, come costretto da una spinta misteriosa dentro di lui e ben più forte della sua volontà.
- Sono a tua completa disposizione – conclude Miguel sorridendo allusivamente all’amico, consapevole che la lotta interrotta, tornerà presto ad infiammare nuovamente i due contendenti….